Pasti in volo sempre più veg, Amsterdam affronta l’emergenza climatica e il Parlamento europeo rafforza la fiducia nei prodotti finanziari sostenibili: le 3 good news di marzo

Pasti in volo sempre più veg, Amsterdam affronta l’emergenza climatica e il Parlamento europeo rafforza la fiducia nei prodotti finanziari sostenibili: le 3 good news di marzo

Pasti in volo sempre più veg, Amsterdam affronta l’emergenza climatica e il Parlamento europeo rafforza la fiducia nei prodotti finanziari sostenibili: le 3 good news di marzo 1920 1080 Vegamo

Marzo si sta rivelando un mese denso di novità per la sostenibilità globale, con importanti progressi che spaziano dal settore aeromobile alle politiche urbane, fino al settore finanziario. Queste storie di cambiamento rappresentano sì una svolta in ognuno di questi campi, ma sono anche un segnale forte dell’urgenza nell’adottare pratiche più sostenibili. Per le #goodnews di marzo vi portiamo attraverso tre innovazioni significative che dimostrano un impegno crescente verso la salvaguardia del nostro pianeta e il benessere delle future generazioni.

Emirates rinnova il menù di bordo all’insegna della sostenibilità

La tendenza verso uno stile di vita più sano e rispettoso dell’ambiente sta “decollando”: sì, perché la compagnia aerea Emirates, in risposta alla crescente domanda di alimentazione a base vegetale – che ha visto un aumento del 40% nell’ultimo anno – ha ampliato la sua offerta di piatti vegani a bordo dei suoi voli e nelle sue lounge esclusive. L’espansione del menù vegano di Emirates comprende già più di 300 ricette innovative che vanno a soddisfare i palati di tutti i viaggiatori, dall’Economy alla First Class: i passeggeri possono ora scegliere piatti come polenta con ragù di funghi e tofu tikka masala, oltre a tantissime altre opzioni per tutti i gusti.

Nel corso del 2023, la compagnia ha servito oltre 450.000 pasti vegani, superando i 280.000 dell’anno precedente, segno evidente di una svolta nel comportamento dei consumatori e di una crescente consapevolezza verso le scelte alimentari sostenibili. Un salto quantitativo, certo, ma anche un impegno qualitativo verso un futuro più verde e inclusivo.

Amsterdam guida la svolta verde firmando il Plant-Based Treaty

Amsterdam si è affermata come leader europeo nella sostenibilità ambientale diventando la prima capitale dell’Unione Europea a firmare il Plant-Based Treaty, un’iniziativa voluta per affrontare l’emergenza climatica attraverso la promozione di diete basate su alimenti vegetali. Questa mossa rappresenta il grande impegno della città nel combattere i cambiamenti climatici, e sottolinea il suo ruolo pionieristico nelle politiche ambientali sostenibili.

Il Plant-Based Treaty, infatti, si propone di ridurre l’impatto ambientale dell’alimentazione globale, incentivando la transizione verso un regime alimentare più vegetale per contrastare problemi come la deforestazione, la perdita di biodiversità e le alte emissioni di gas serra associate agli allevamenti intensivi. Questa iniziativa ha già guadagnato il sostegno globale di scienziati, organizzazioni non governative e figure pubbliche, tra cui Paul e Stella McCartney, che evidenziano l’importanza di un cambiamento alimentare per la giustizia animale e ambientale.

Amsterdam ha dunque intrapreso azioni concrete come l’introduzione di un’ampia selezione di pasti a base vegetale nelle istituzioni pubbliche e l’implementazione dell’iniziativa “Venerdì Vegano”. L’obiettivo è quello di modificare la composizione alimentare nei servizi di ristorazione pubblici, aumentando la quota di proteine vegetali al 60% entro il 2030 e promuovendo un modello alimentare equo e sostenibile. La città organizza anche un convegno annuale per diffondere la consapevolezza e le best practice legate all’alimentazione a base vegetale.

L’impegno di Amsterdam verso il Plant-Based Treaty è un esempio significativo di come le azioni locali possano (e debbano) contribuire a un cambiamento globale, sottolineando l’importanza delle scelte alimentari condivise nella lotta contro il cambiamento climatico. Chissà se anche altre città e nazioni ne seguiranno l’esempio? 

Rating ESG: consolidare la fiducia degli investitori nei prodotti sostenibili 

In una svolta significativa per il settore finanziario europeo, il Parlamento e il Consiglio dell’Unione Europea hanno annunciato un accordo provvisorio che segna un passo avanti nel campo della sostenibilità. Questa nuova intesa riguarda la regolamentazione delle attività legate al rating ambientale, sociale e di governance (ESG), una mossa che punta a rafforzare la fiducia degli investitori nei prodotti finanziari sostenibili.

Il concetto di rating ESG non è nuovo, ma la sua importanza è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni. Questi rating valutano il grado di sostenibilità di un’impresa o di un prodotto finanziario, considerando la loro esposizione ai rischi legati alla sostenibilità e il loro impatto su società e ambiente. 

Questo accordo provvisorio introduce una serie di misure significative. I fornitori di rating ESG dovranno ora ottenere un’autorizzazione specifica dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) e sottostare a una vigilanza rigorosa. Il tutto, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza e la comparabilità dei rating, e affrontare al contempo potenziali conflitti di interesse. Particolarmente rilevante è la decisione di consentire a piccoli fornitori e imprese di avvalersi di un regime di registrazione semplificato. Questa misura, pensata per alleggerire il carico regolamentare sulle piccole entità, dimostra un approccio equilibrato che riconosce la diversità dell’ecosistema finanziario.